A chi non piacerebbe un’avventura tra le foreste sterminate ed i ghiacciai perenni dell’Alaska? Forse solo a chi soffre eccessivamente il freddo, perché altrimenti sarebbe da folli non fare quest’esperienza e provare tutte le emozioni che certamente essa saprà offrire. Alaska vuol dire terra di frontiera, vuol dire immersione totale nel meraviglioso spettacolo della natura, tra centinaia di migliaia di laghi e strade a perdita d’occhio che attraversano pianure sconfinate, anch’esse a perdita d’occhio. Ci sono un sacco di cose da vedere in Alaska, paesaggi mozzafiato da fotografare, e poi la possibilità di vedere da vicino foche, orche, balene, leoni marini, alci, orsi…solo l’idea è super eccitante!
C’è il Monte McKinley, che con i suoi 6194 metri di altezza è la montagna più alta di tutto il Nord America, e poi tantiParchi Nazionali e Riserve Naturali da visitare, escursioni in quota per chi si sente all’altezza di farlo, insenature tra i ghiacci da esplorare; tutto dipende dal tempo a disposizione perché l’Alaska, giusto per avere un’idea, è grande circa 6 volte l’Italia.
Un po’ di storia dell’Alaska
Durante le varie ere glaciali Asia ed America erano ancora collegate dallo Stretto di Bering, a quei tempi percorribile grazie alle continue glaciazioni delle acque; di conseguenza, i primi popoli che abitarono l’Alaska furono quelli che dall’Asia raggiunsero l’America, successivamente seguiti dalle prime comunità di aleutini ed inhuit, questi ultimi insediatisi poco a poco in tutta la penisola della Kamchatka. Furono dunque prevalentemente i popoli dell’estremo Est asiatico quelli che si mossero per primi verso il ‘nuovo continente’, poi ci pensò il danese Vitus Bering nel 1747 ad esplorare per la prima volta a fondo quelle terre desolate, e lo fece per conto dell’Impero Russo via mare, spingendosi fino al Monte saint Elias.
Nel corso dello stesso secolo poi, la Spagna rivendicò alcune pertinenze in terra di Alaska, ed incaricò il navigatore italiano Alessandro Malaspina di effettuare una esplorazione per suo conto. Fu proprio grazie a questa spedizione che si iniziarono a raccogliere i primi dati e le prime informazioni sull’Alaska. Nel 1867 gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia per 7 milioni e 200 mila dollari, ovvero quasi a 5 dollari per chilometro quadrato.
Lineamenti geografici e clima
Situato nell’estremità nordoccidentale del continente nordamericano e con un’estensione di circa 1.717.854 chilometri quadrati, l’Alaska è lo stato più grande degli Stati Uniti, confinante ad Est col Canada, a Nord col Mar Glaciale Artico, a Sud con l’Oceano Pacifico, e ad Ovest con lo Stretto di Bering che lo separa dalla Siberia. Diciamo pure che se fosse interamente popolato forse avremmo problemi di sovrapopolamento sulla terra, perché è davvero enorme la superficie coperta dai ghiacci o comunque inabitabile a causa delle temperature eccessivamente rigide.
Basta pensare che l’Italia, 6 volte più piccola, conta circa 60 milioni di abitanti, e che tutta l’Alaska invece ne conta appena circa 735.000 per farsi un’idea della cosa; la sua capitale Juneau conta a malapena 50.000 abitanti, ma è in realtà il porto navale di Anchorage il centro principale attorno al quale ruotano le varie attività commerciali del luogo, prime su tutte quelle legate al petrolio, al gas ed ovviamente alla pesca.
Come si può andare in Alaska?
La scarsa urbanizzazione di uno Stato così smisuratamente grande impedisce di muoversi con una certa agilità tra un posto e l’altro; in alcune zone dell’Alaska infatti, molti luoghi risultano inaccessibili con determinati mezzi di trasporto e bisogna adattarsi con quello che si trova disponibile, cosa che è ovviamente anche vincolatissima alle condizioni climatiche in cui ci si imbatte. L’aereo è sicuramente il mezzo più indicato per raggiungere l’Alaska, ma esistono alcuni voli diretti (pochissimi) dall’Europa, e pare che esista una linea dalla città di Francoforte in Germania.
Per tutti quelli che invece hanno molto tempo a disposizione e si sentono amanti dell’avventura, la prima cosa da fare è stabilire quale regione dell’Alaska visitare (che non sfugga mai di mente quanto è enorme), e la seconda è quella di armarsi di pazienza e spirito avventuriero, perché, come dicevamo prima, strade, ferrovie, ed anche canali fluviali potrebbero non sempre essere percorribili a causa delle temperature molto rigide e delle condizioni climatiche avverse.
Consigli di viaggio
La prima cosa utile da sapere è che per entrare in Alaska ci vuole innanzitutto il passaporto, visto che ci troviamo fuori dalla Comunità Europea; bisognerà inoltre riempire il modulo esta (che consente una permanenza di 3 mesi negli Stati Uniti senza dover fare nessun ‘visto’), ed avere un’assicurazione medica che, anche se non obbligatoria per legge, è sempre consigliabile avere.
E’ inoltre consigliabile acquistare una sim card americana per il cellulare, ed ovviamente mettere in valigia le cose che si ritengono più opportune visto il tipo di clima che si incontrerà, essendo molto selettivi e contundenti nelle scelte e lasciando a casa le cose inutili per non appesantirsi troppo. Si fa certamente la cosa giusta se già prima della partenza, si confermano tutti i servizi prenotati come albergo, eventuale macchina a noleggio, e cose di questo genere. Buon viaggio!